Diplomati Magistrali: il MIUR rende noti i primi dati

Nel corso dell’incontro del 16 gennaio al MIUR sulla questione dei docenti diplomati l’amministrazione in apertura ha reso noto una prima serie di dati desunti da un monitoraggio tuttora in corso e che si concluderà  nei prossimi giorni, quando gli uffici regionali avranno risposto a un’ulteriore serie di quesiti contenuti in una circolare in corso di invio. Queste al momento le risultanze dell’indagine:
“¢ i docenti assunti a tempo indeterminato con clausola risolutiva sono 6.669 a livello nazionale
“¢ gli iscritti in GAE con riserva a seguito di una sentenza cautelare 43.534
“¢ gli iscritti in GAE a pieno titolo 26.252
Le supplenze che coinvolgono docenti inseriti in GAE con riserva sono:
“¢ 23.356 incarichi al 30/6 o 31/8
“¢ 20.110 supplenze brevi
Ultimato il monitoraggio, il MIUR ne trasmetterà  gli esiti, per avere opportune indicazioni operative, all’Avvocatura dello Stato, che difficilmente potrà  pronunciarsi prima della metà  di marzo, periodo previsto in linea di massima per una nuova convocazione dei sindacati sulla questione. Fino ad allora, quindi, non è ipotizzata da parte del MIUR alcuna iniziativa volta a dare applicazione alla sentenza, i cui effetti peraltro non riguardano assolutamente coloro che sono interessati alle 7 sentenze passate in giudicato (5.000 persone, la cui posizione di inserimento nelle GAE deve pertanto ritenersi definitiva) né tanto meno chi è stato assunto in passato, per concorso o dalle graduatorie per soli titoli, essendo in possesso del solo diploma magistrale. Dovrebbe essere superfluo, ma è il caso di precisare che quel diploma conserva in via permanente il suo valore legale come titolo abilitante (requisito confermato anche dalla recente sentenza del CdS) il cui possesso dà  diritto di partecipare ai concorsi per l’accesso all’insegnamento nella scuola primaria e dell’infanzia.
La FLC CGIL ha sollevato fra l’altro il problema della tempistica. “L’alto numero delle persone coinvolte – afferma il segretario generale Francesco Sinopoli – pone con forza l’esigenza di individuare una soluzione in tempi brevi e, nonostante la fase di transizione che si vive a livello politico è necessario cominciare da subito a lavorare a una soluzione che dia risposta ai tanti lavoratori interessati, in modo da non escludere nessuno. Il parere dell’Avvocatura – prosegue Sinopoli – dovrà  servire a dare rassicurazioni sulle situazioni pendenti, al fine di garantire la conclusione dell’anno scolastico ed evitare che i tanti docenti destinatari di una sentenza cautelare possano esser preda di operazioni speculative e strumentali. I numeri che oggi l’amministrazione ci ha consegnato sono la base da cui partire per definire un piano programmatico di assunzioni nella scuola primaria e dell’infanzia, che risponda alle esigenze diversificate dei docenti e dei territori, evitando le contraddizioni che ha generato la Legge 107″.
Nel corso dell’incontro i sindacati hanno posto all’attenzione del MIUR la necessità  di individuare soluzioni atte a rimuovere analoghe ragioni di contenzioso che potrebbero riproporsi anche sul versante degli insegnanti tecnico pratici. Hanno infine ribadito come la situazione che si sta determinando per i possibili effetti della sentenza del Consiglio di Stato, unita al compiersi del terzo anno di vigenza della legge 107, renda ancor più evidente la pericolosità  delle disposizioni contenute nel comma 131 della legge stessa, che prevede la non reiterazione dei contratti a termine per oltre un triennio. Disposizioni al limite del paradosso, con le quali un giusto obiettivo – contrastare l’abuso di lavoro precario – viene perseguito ponendo a carico dei lavoratori, e non del datore di lavoro, le sanzioni che da tale abuso derivano. Un’assurdità , ma prima ancora una palese ingiustizia che va assolutamente impedita, rimuovendone alla radice la causa prima che i suoi effetti abbiano a verificarsi.