Disegno di Legge di Bilancio 2020 e comparto istruzione e ricerca: una manovra da cambiare. Pochi, deludenti e disorganici interventi sui settori della conoscenza

Dopo settimane di discussione è stato presentato al Senato il Disegno di Legge di Bilancio 2020.
Da una prima analisi osserviamo che nonostante le ripetute affermazioni da parte del Ministro dell’Istruzione e del Presidente del Consiglio circa la necessità  di realizzare cospicui investimenti pluriennali e strutturali nel settore dell’istruzione e ricerca, nei fatti si constata che del disegno di legge sono previsti solo pochi e disorganici interventi in piena continuità  con le scelte politiche dei governi degli ultimi anni.
Anche questo governo, quindi, marginalizza un settore chiave per lo sviluppo del nostro paese.
Emerge, infatti, con chiarezza, che le risorse per il rinnovo dei contratti del settore pubblico, seppure incrementate di 225 milioni per il 2020 e di 1,4 miliardi di euro a decorrere dal 2020, sono sempre molto lontane dalle richieste sindacali di recupero del potere d’acquisto perso dai lavoratori pubblici in questi anni. Non vi è traccia inoltre della valorizzazione professionale del personale del comparto istruzione e ricerca che consenta un avvicinamento alla media delle retribuzioni europee, così come previsto dall’accordo del 24 aprile 2019 sottoscritto dal Presidente del Consiglio Conte con le Organizzazioni sindacali del comparto.
L’elenco delle disposizioni specifiche sui settori della conoscenza, inoltre, è davvero poca cosa e in alcuni casi sono anche da rivedere, per evitare ricadute negative, aldilà  anche delle intenzioni.
Scuola
“¢ Incremento delle risorse del Piano nazionale di formazione, pari a 11 milioni di euro, finalizzate al potenziamento della qualificazione dei docenti in materia d’inclusione scolastica
“¢ Incremento di 2 milioni di euro a decorrere dal 2020 delle risorse dedicate al Piano nazionale Scuola Digitale
“¢ 30 milioni destinato a Fondo unico nazionale per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici
“¢ Riduzione da 25,8 a 11,6 milioni delle spese per la sostituzione dei docenti impegnati in attività  di supervisori del tirocinio presso le università .
“¢ Efficientamento energetico, adeguamento e messa in sicurezza di scuole: previsti finanziamenti sia per comuni che per province e aree metropolitane
“¢ Contributo fino all’80 per cento della spesa sostenuta entro l’anno precedente per l’acquisto da parte scuole pubbliche di abbonamenti a quotidiani e periodici anche in formato digitale.
Ricerca
“¢ Costituzione dell’Agenzia Nazionale per la Ricerca (ANR) dotata di autonomia statutaria, organizzativa, tecnico-operativa e gestionale, sottoposta alla vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell’istruzione, dell’università  e della ricerca.
“¢ Norme su assunzioni e trattamento accessorio del personale degli enti pubblici di ricerca
“¢ Finanziamenti dei programmi spaziali nazionali
Università 
“¢ Incremento di 16 milioni annui del fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio di cui all’articolo 18, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68.
La FLC CGIL nei prossimi giorni presenterà  le proprie proposte per cambiare la Legge di Bilancio affinché si determinino maggiori investimenti nei settori dell’istruzione e della ricerca e chiederà  il sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto non escludendo nessuna iniziativa di mobilitazione affinché esse vengano accolte.